Abitanti
nel 1991: 18.123
Il
territorio del comune di Pescia, nella Valdinievole occidentale, si estende
per kmq 79,14 in pianura, collina e media montagna. Comune medievale,
poi sede di vicariato, ha raggiunto l'assetto attuale nel 1928
dopo aver subito numerose modifiche: fra il 1883 e il 1890 le erano state
aggiunte alcune frazioni, fra le quali Collodi, tolte alle comunità
di Vellano e di Villa Basilica (Lucca); nel 18951e viene staccata Chiesina
Uzzanese; nel 1928 infine è soppresso il comune di Vellano e aggregato
a Pescia. Dal 1851 al 1928 il comune ha fatto parte della provincia di
Lucca.
Pescia, forse di origine romana, definita «vico» in
alcuni documenti del IX e del X secolo, sorse probabilmente come mercatale
(la sua singolare piazza viene ricordata come «mercato longo»
fin dall'xi secolo) sotto la giurisdizione di Lucca; ottenuta sulla
fine del XII secolo una certa autonomia e retta da un governo consolare
e da magistrature proprie che risultano presenti nel 1202 alla formazione
della lega con i comuni di Uzzano e Vivinaia (oggi Montecarlo), Pescia
nel 1237 divenne per volontà di Federico II sede di un ampio vicariato
imperiale che andava dalla Val di Lima a Fucecchio. Alla morte dell'imperatore
tornò sotto l'egida di Lucca e nel 1281, dopo un tentativo di ribellione
armata, fu da questa distrutta; ricostruita nel 1286, dopo qualche altro
decennio di sottomissione a Lucca, finita la signoria di Castruccio Castracani,
fu la principale artefice della costituzione della Lega dei comuni della
Valdinievole (1328), la quale strinse un onorevole trattato di alleanza
con Firenze; ma i reiterati tentativi di riconquista condotti dai nuovi
signori di Lucca e le turbolenze della fazione ghibellina locale guidata
dai Garzoni la convinsero infine nel 1339 a sottomettersi totalmente,
insieme agli altri centri, ai fiorentini, divenendo sede di vicariato.
Munito, popoloso e industrioso capoluogo della Valdinievole resistette
più volte con successo ad eserciti che marciarono contro Firenze
(a Francesco Sforza nel 1430, ai veneziani nel 1496), ma fu occupata
nel 1530 dalle truppe di Fabrizio Maramaldo che l'imperatore Carlo
V aveva assoldato per restaurare la dinastia medicea in Firenze.
Della
fama di «massimamente fedele» ai Medici se ne giovò
nei tempi seguenti, ottenendo il titolo di città nel 1699 da
Cosimo III e nel 1726 da papa Benedetto XIII la sede vescovile, su
richiesta di Gian Gastone in onore del quale i pesciatini grati eressero
nel 1732 la porta Fiorentina tuttora esistente. Alla dominazione lorenese,
cui si deve la costruzione dell'ospedale (1777) e del nuovo ponte (1783),
seguì dopo il congresso di Vienna (1815) l'annessione al ducato
di Lucca e infine il ritorno al granducato di Toscana nel 1847, allorché
Carlo Ludovico divenne duca di Parma. Centro vivace di idee durante
il Risorgimento, ospitò lo storico ginevrino Sismondi e il
poeta Giuseppe Giusti. Tra i personaggi illustri originari di Pescia si
ricorda Sant'Alluccio, monaco fondatore di ospizi nell'XI secolo.
Da vedere: Porta Fiorentina, del 1732, fu eretta
in onore di Gian Gastone. Piazza Mazzini, dalla forma
allungata irregolare, è un vasto spazio circondato da importanti
edifici di varie epoche. Palazzo Comunale, del XVII secolo,
è stato più volte rimaneggiato nel corso dei secoli.
Ha la torre merlata. Palazzo del Vicario, del secolo XIII-XIV,
è sede del municipio. Palazzo del Podestà,
edificato tra il XII ed il XIII secolo. E’ sede della Gipsoteca
“Libero Alderotti”. Palazzo Forti, eretto
alla fine del Cinquecento, mostra una sontuosa facciata barocca.
Mercato dei Fiori, costruito nel 1951; poco dopo divenne insufficiente
per il gran sviluppo che ebbe il commercio dei fiori, cosicché
fu costruito il Nuovo Mercato dei Fiori, del 1968, in un’area
di 40.000 m2 Duomo, intitolato a S. Maria Assunta, fu
costruito nel 1693 in stile barocco, modificando radicalmente l’antica
Pieve di S. Maria. L’interno ad una navata conserva pregevoli
opere d’arte di epoche diverse. S. Francesco, di
impianto duecentesco, questa chiesa in stile gotico si dice che fu
donata a S. Francesco da Venanzio Orlandi. Più volte rimaneggiata
attraverso i secoli, ha l’interno ricco di opere d’arte. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e
Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli |