Abitanti nel 1991: 9.807
Il
territorio del comune di Montale si estende per 32,02 kmq, nella Valle
dell'Ombrone, in pianura, collina e media montagna. Centro fortificato,
poi podesteria, infine sede di comunità nel 1775, ha raggiunto
l'attuale assetto nel 1913 con il distacco della frazione di Agliana
andata a costituire un comune autonomo, dopo che all'inizio dell'Ottocento
gli era stato tolto il territorio di Cantagallo divenuto comunità
a sé stante.
Montale fu eretto all'inizio del XIII secolo in posizione strategica
come centro fortificato quando Pistoia, in lotta con i conti Guidi per
il predominio della zona, volle munire di difese il colle di Vigliano,
anche per tutelarsi nei confronti del dirimpettaio castello di Montemurlo,
possesso dei Guidi che stava per essere ceduto alla repubblica di Firenze.
In quel luogo, antico feudo dei conti Guidi, si venne costituendo così
una comunità rurale dipendente da Pistoia, e la famiglia magnatizia
cittadina dei Cancellieri divenne il più potente proprietario di
Montale. Nel 1303, nel corso del conflitto che contrapponeva Firenze
«nera» a Pistoia «bianca» i fiorentini si impadronirono
del castello per «trattato», cioè pagando la somma
di 3000 fiorini a chi aveva il compito di difenderlo, procedendo poi
alla distruzione delle mura. Il vecchio insediamento fortificato non
venne più ricostruito, ma si sviluppò progressivamente il
borgo sottostante, e i suoi abitanti si sottomisero a Firenze nel 1351,
divenendo Montale sede di una importante podesteria, ruolo confermato
e accresciuto nel 1402 quando si procedette a una profonda riforma
amministrativa del contado pistoiese.
Fatti di sangue e tumulti coinvolsero anche questo centro a causa della
lotta civile tra la fazione dei Panciatichi e quella dei Cancellieri (che
continuavano ad essere i maggiori proprietari della zona) nel 1455, nel
1503, nel 1537 e infine nel 1539, ultimo atto della secolare faida; dopo
di che la storia di Montale non segnala eventi di rilievo se non quello
di essere stata sede in epoca moderna di una vasta podesteria, che si
estendeva fino a comprendere una parte dell'Appennino pratese. È
patria dello storico e letterato Atto Vannucci (1810-1883).
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
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